Milena Montanile, professore associato di Letteratura italiana presso l’Università degli Studi di Salerno, ha svolto la propria attività di ricerca intorno a più centri di interesse: la cultura umanistico-rinascimentale, soprattutto meridionale, il Settecento, in particolare l’area illuministico giacobina, l’Ottocento postunitario e il Novecento, privilegiando autori e questioni di letteratura controcorrente e di opposizione. Per la prima area ha indagato sulle trasformazioni letterarie di alcune fonti esemplari nelle prediche di S. Bernardino da Siena. Ha poi studiato la farsa morale fiorentina, e quasi contestualmente, i caratteri della farsa umanistica napoletana con particolare riferimento a quella di Giosuè Capasso, pubblicando in edizione critica tutto il piccolo corpus dei componimenti editi e inediti, tratti dal cod. it. 265 della Staatsbibliothek di Monaco. L’edizione, compresa di apparato filologico, si pone come un piccolo reperto per una storia della letteratura in volgare negli anni aragonesi. Ha lavorato poi su grammatiche e lessici dell’età aragonese come portato degli intellettuali napoletani che cercavano una razionalizzazione umanistica tra latino e volgare. All’interno di questi interessi ha pubblicato in volume una raccolta di saggi linguistici afferenti alla storia della cultura e della lingua a Napoli nel Cinquecento; ha studiato il vocabolario latino di Iuniano Maio, quello volgare di Fabricio Luna e, generalmente, i caratteri del volgare a Napoli in età aragonese. Sul versante grammaticale ha studiato l’Ars grammatica del Valla, ilDe quantitate syllabarum (1523) di Dragonetto Bonifacio e la Grammatica volgare (1539) di Tizzone Gaetano da Pofi. Più recentemente si è occupata della fortuna e della circolazione del modello lirico petrarchesco nella cultura italiana del ‘500 valutando anche, attraverso il caso di Paolo Paladini, e del suo canzoniere, il peso che l’ambiente napoletano ha avuto nella diffusione della lirica amorosa tra Quattro e Cinquecento. Ha verificato ancora la presenza del ‘comico’ nella letteratura italiana partendo dal significato del lemma per arrivare al riconoscimento di una forma e alla connotazione di una cultura comica. L’indagine si è estesa allo studio dell’antipetrarchismo cinquecentesco con particolare riferimento ai meccanismi parodici berneschi. Ha collaborato a un lavoro di équipe sul tema: Letteratura e cultura a Napoli negli anni aragonesi. I risultati sono raccolti in un volume edito nel 1991. Ha partecipato con interventi e relazioni a convegni nazionali e internazionali su temi cinquecenteschi, dal Convegno su Lingua e dialetto nella tradizione letteraria italiana, organizzato dal Centro di ricerca Pio Rajna e dal Dipartimento di Italianistica dell’Università di Salerno, nel 1993, al Convegno Internazionale Sparsa le trecce morbide…, tenuto a Salerno nel maggio del 1996, ai convegni tassiani di Napoli e di Salerno, tenuti nel 1996, al Convegno Internazionale su Rinascimento e Rinascimenti. Storia, lingua, cultura e periodizzazioni, tenuto a Toronto-Napoli-Salerno dal 4-6 giugno e dal 18-20 giugno 2002. Ha studiato il rapporto tra Machiavelli e il teatro comico del ‘500, ripercorrendo le linee fondamentali di sviluppo del teatro comico nel corso del secolo fino all’esperienza napoletana del teatro di Della Porta. In occasione della pubblicazione in Edizione Nazionale di tutto il Teatro di Della Porta ha organizzato a Fisciano nel maggio 2002 un incontro di Studi, curando successivamente la raccolta in volume di relazioni e interventi. Quanto all’ attività di organizzazione e di promozione culturale ha organizzato tra l’altro con il patrocinio del Dipartimento di italianistica dell’Università di Salerno, un Convegno su La casa editrice Einaudi e la cultura del Mezzogiorno; ancora un Convegno su L’Edizione Nazionale del Teatro e l’opera di G. B. Della Porta, curandone successivamente gli Atti, e l’anno successivo, in collaborazione con l’Archivio di Stato e con il Centro Studi e documentazione “Carlo Gesualdo” di Avellino, la mostra su La donna nel Regno di Napoli alla fine del ‘500 (Fisciano 29 maggio-10 giugno 2003). Ancora ha contribuito all’organizzazione di una tavola rotonda su Carlo Gesualdo oltre il mito, tenuta ad Avellino nel dicembre 2003. Ha pubblicato ancora in occasioni e tempi diversi saggi e volumi su argomenti sette-ottocenteschi, e su autori e vicende del nostro Novecento. Responsabile fin dal 1980 di progetti locali per la ricerca scientifica (FARB, ex 60%), ha partecipato, fin dal 2003, a Progetti PRIN. Membro del Collegio dei docenti del Dottorato di ricerca in Italianistica La letteratura tra ambiti storico-geografici ed interferenze disciplinari, attivato dal Dipartimento di studi umanistici dell’Università degli studi di Salerno. Membro del Consiglio direttivo della rivista “Rinascimento meridionale”. Membro del Comitato scientifico della rivista “Sinestesie”. E’ socia dell’ADI e della Società Italiana di Studi sul Secolo XVIII. Tra le pubblicazioni più recenti Scritture della memoria, Roma, Aracne, 2012; L’avventura della ragione, Salerno 2014; La vita di Carlo Gesualdo tra verità biografica e riscrittura romanzesca, in “Sinestesieonline”, dicembre 2014, pp.1-16; Il Boccaccio di Camilleri, in “Sinestesieonline”, dicembre 2014, pp.1-16; Sul Canzoniere di Paolo Paladini, in Atti del Convegno sulla Letteratura dalmata italiana, Trieste febbraio 2015.